Non per dire, a pugno stretto

Il tenere la penna in mano e lasciare che l'inchiostro fluisca - sotto forma codificata affinchè gli altri in minima parte recepiscano il background - e s'imprima su un tessuto assorbente qualsiasi, è senza dubbio un atto masturbatorio.
Il gesto stesso lo rivela.
Del resto scrivere non è parlare, e vale la pena marcare la differenza.
Discorso diretto, da fare a parte.

"Ti credi furbo?"
"Sì"

Trottola roteante su un punto morto, perchè di quel che si potrebbe fare tanto non cambierebbe le sostanze intorno (nessuno l'ha chiesto), non cambierebbe la potenza su di sè che tiene legati all'incontrollabiltà degli eventi (un solo movimento, e il giudizio è già una condanna), nonostante gli occhi vaghino oltre.

Beato sonno, accoglimi.


Parma, 29 giugno 2007

5 commenti:

Benjamin Brown ha detto...

Debbo dire Arack che mi piace enormemente il senso del ritmo che hanno i tuoi versichedelici.
Non riesco mai ad avere delle immagini compiute mentre ti leggo (forse perchè la mia realtà è tanto diversa dal tuo background) però ogni volta mi viene da leggerti mimando di suonare la batteria a ritmi cangianti... imparo molto dal tuo ritmo. Il resto te lo scrivo ai post-it.

Con stima,
Ben

aracK ha detto...

è bello sapere che qualcuno riesce a scrivere un commento di senso compiuto... io ad esempio non ci riesco... :)

aracK ha detto...

e comunque se qualcuno volesse aiutarmi a musicare qualche testo, si accettano proposte...

Anonimo ha detto...

se sapessi suonare uno strumento non esisterei a darti una mano...
complimenti per il fluire dell'inchiostro...

Anonimo ha detto...

Good words.