Nella stanza buia per lei la fine era vicina, e terrorizzata imponeva i suoi gemiti per tentare di ritardare quello che poi comunque sarebbe avvenuto…: "Non spararmi… perché… perché?… cosa ti ho fatto?" Lì, in ginocchio davanti al suo ragazzo… ai piedi del letto in cui loro erano consueti addormentarsi insieme… la tapparella era alzata e solo un lieve biancore filtrava attraverso l’afa assassina… c’era ancora troppo caldo… ma in quel momento la luna a tre quarti non era d’alcun aiuto… lei accasciata subiva una pistola puntata alla tempia.
"Ma cosa stai dicendo amore? Ormai è tutto a posto!" Lui era così sereno.
"Smettila… mi fai paura… questo gioco non mi piace… sto tremando… ti prego… mettila giù…" Lei continuava a sudare e a piangere… anche il ragazzo sudava, ma non pareva disposto a cedere.
"Ehi piccola, stai tranquilla! Tira su la testa e guarda che bella luna… oh… come potrei stare senza di te?… Guarda come ti voglio bene…" …avvicinò la sua mano al viso della fanciulla, che capì le sue intenzioni.
" Io… tu sei pazzo! No… no… scusa… ok ti dico la verità, ma non farmi male… ti ho tradito, è vero… ma avevo bevuto quella sera… non mi ricordo niente… non ero in me… ero andata a quella festa e tu non c’eri… eri a studiare in Inghilterra… mi mancavi moltissimo… no, non ti prendo in giro… sì… ci sono cascata come una scema… ero completamente ubriaca… poteva esserci qualsiasi persona in quel momento, ma per me eri tu… io pensavo a te… cosa?… non dire così… io ti amo… no…".
Lui era felice… la città immobile… dalla finestra con il solo sguardo la dominava… lì piegata al suo servizio c’era chi voleva… finalmente aveva avuto il coraggio di mollare la sua ragazza… era diventata così noiosa e patetica… le aveva telefonato annunciandogli con schietta sincerità che la loro storia era finita… e ora da questa ragazza conosciuta in Inghilterra non poteva chiedere di più… per lui era il massimo… dolce… disponibile per qualsiasi cosa… sì, proprio così… ogni sua fantasia animalescamente maschile veniva concretizzata senza opposizione alcuna, come ora appunto stava accadendo… la lingua ormai la conosceva alla perfezione… fino in fondo… si sentiva libero, poiché era padrone… tornò a guardare il cielo…: "In fondo il nostro amore sarà eterno… like this beatiful night!"…ansimando sorrise piacevolmente soddisfatto… in fondo era una perla poetica che usava sempre… ad ogni nuova conquista… non accorgendosi che così la notte, almeno per lui, non poteva essere eterna… ma aver espresso quella frase significava farsi passare addirittura come un romantico… da chi a suo stesso modo crede che il romanticismo sia questo smerciare scontate e squallide smancerie... infatti il cielo astratto, irritato da tali volgarità s’annuvolò improvvisamente, e si scaricò riversandosi in un eclatante fulmine.
Lei singhiozzando fece in tempo a dire: "…lascia passare quest’orribile notte… lasciami vivere…"
BOM! …un colpo solo…
Si svegliarono contemporaneamente… il vento aveva sbattuto la porta… si guardarono negli occhi ritrovandosi vivi nella solita realtà … lei aveva il viso rigato… lui sospirò… non spiccicarono una parola… così, per risolvere pacificamente i propri segreti, ad entrambi sopraggiunse l’istinto di fare del sesso… e lo fecero, ma con un moto così armoniosamente coinvolgente che molti, se avessero potuto assistere allo spettacolo, avrebbero semplicemente detto che sicuramente facevano l’amore.
(Parma 11 e 12/10/2001)
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1 commento:
un po' mi inquieti...
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